Circa 42 milioni di Italiani vivono in zone 1, 2 e 3… cosa significa?
In seguito agli eventi sismici che hanno interessato negli ultimi anni il Centro Italia è tornato ad essere molto discusso il problema della vulnerabilità del patrimonio edilizio italiano e la necessità della sua messa in sicurezza.
Come ben sappiamo l’Italia è caratterizzata da una considerevole pericolosità sismica e, di contro, vanta un patrimonio edilizio datato (per non definirlo vetusto) in larga parte incapace di resistere alle sollecitazioni sismiche.
Per quanto riguarda le criticità sismiche, il Consiglio Nazionale Ingegneri e numerosi studi, spesso
istituzionali, evidenziano che 22 milioni di persone abitino in aree del Paese esposte a rischio sismico molto
elevato ed elevato (zone 1 e 2) e 20 milioni risiedano in comuni classificati in zona 3 (la classificazione ha in
tutto 4 classi).
Nonostante gli eventi sismici siano inevitabili, è comunque possibile rendere gli edifici colpiti più resistenti,
evitando danni alle persone.
Al momento di intraprendere lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza vi è, da quest’anno, la
possibilità di detrarre parte delle spese sostenute tramite incentivi statali.
A partire dal 1° Gennaio e fino al 31 Dicembre 2021, la nuova Legge di Bilancio introduce interessanti
agevolazioni fiscali a favore dei contribuenti che vogliano intraprendere interventi edilizi: è il Sismabonus.
Cosa prevede il Sismabonus 2018?
- Bonus terremoto: prevede per le spese sostenute per l’adeguamento antisismico degli edifici situati nelle zone 1 e 2 una detrazione del 50% delle spese fino a 96mila euro.
- Nuovo Sismabonus: prevede per le famiglie e le imprese che riducono il rischio sismico di immobili situati nelle zone 1, 2 e 3, detrazione del 70%, se c’è il passaggio ad una classe inferiore di rischio terremoto e detrazione dell’80%, se i lavori determinano la riduzione di due classi di rischio.
- Sismabonus condomini: prevede per gli interventi di riduzione rischio sismico effettuati sulle parti comuni dei condomini detrazione del 75%, se gli interventi portano al passaggio ad una classe inferiore, detrazione dell’85%, se il passaggio è di due classi.
Il primo passo da fare per ristrutturare casa è, quindi, rivolgersi a professionisti abilitati alla certificazione
sismica della struttura (con detrazione del 100% per le spese di diagnosi sismica degli edifici).
Otto sono le classi secondo cui ogni edificio viene classificato, dalla classe A+ (rischio minimo) alla classe G
(rischio massimo). Tre, dunque, le fasi: diagnosi dell’immobile, progettazione dell’intervento di messa in
sicurezza e misurazione del nuovo livello di rischio, un iter necessario per i contribuenti che anelano alle
detrazioni fiscali.
Hai deciso di mettere al sicuro la tua casa? Leggi anche l’articolo “Terremoto: I 3 step per mettere al sicuro
la tua casa” che ti spiega come fare.